Molfetta. L'evento, in programma alle alle ore 19 di questa sera, si svolgerà nella sala eventi della chiesa Sant'Achille
Musica è libertà è il titolo dell'evento organizzato dall'Associazione Auditorium. Si tratta di un interessante viaggio tra musica e arte figurativa nei secoli XIX e XX alla scoperta del protagonista più importante della storia umana, il popolo.
Condotto dal giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno Sebastiano Coletta e con gli interventi musicali dei pianisti pugliesi Stefania e Giampaolo Argentieri, il recital verte sul rapporto tra linguaggio musicale e pittura, mettendo in luce il caleidoscopio delle emozioni dell’uomo. Con i suoi sogni, le sue speranze, i suoi disagi, il suo profondo dolore, il popolo spesso non compare nei libri di scuola, eppure entra nell’arte, che ne idealizza i sentimenti, rendendoli eterni.
Da Brahms a Ravel, passando per Liszt, Dvořák e Čajkovskij: tutti hanno scritto musica traendo ispirazione dalle danze e dalle melodie popolari. Donne e uomini che non avevano nulla e danzavano sulle note della propria libertà.
Un mondo fatto di tante ingiustizie e soprusi, ma anche di uno spirito genuino che le rivolte e le rivoluzioni dell’800, prima ancora, la “smania di progresso”, per dirla con Verga, avrebbero inevitabilmente cancellato per sempre.
È grazie alle Danze Ungheresi di Brahms, per esempio, se ritroviamo quelle melodie zigane che tanto colpirono e influenzarono il giovane Johannes. Al suo modello si rifece Dvořák per una serie di composizioni scritte tra il 1878 e il 1886 e riunite sotto il nome di Danze Slave.
E l’arte? Si potrebbe parlare, tra gli altri, di Goya, Delacroix, Pellizza da Volpedo. Costante, in questi artisti, è l’attenzione rivolta al popolo, che lotta strenuamente per vedere riconosciuto il diritto all’uguaglianza e alla libertà.
Questi presupposti apriranno alla nascita delle prime organizzazioni sindacali e agli scontri per la difesa dei valori più importanti che devono regolare la società. Valori che ancora oggi vediamo spesso calpestati da chi crede che l’unica risposta venga dalle armi e non dal dialogo e dalla collaborazione.
La musica ci insegna su tutto la capacità di ascoltare, di creare un legame indissolubile tra le culture del mondo. Un respiro di pace e di speranza nel clima di profonda incertezza che stiamo vivendo.
Costo del biglietto € 5,00 intero, ridotto € 2,00.
Foto di Ioana Sasu da Pixabay